World Agility Championship: pura passione
Si è da poco concluso il World Agility Championship e, ora che ho la mente lucida, posso davvero scrivere qualcosa su questo Mondiale. Il mio primo Mondiale da coach della Nazionale di agility dog.
Un’esperienza, a dir poco, unica.
Aver rappresentato l’Italia in questo evento per me è stato un onore.
L’ho vissuto insieme a persone meravigliose con cui si è instaurato un rapporto stupendo. Con loro ho condiviso tantissime emozioni e che voglio ringraziare di tutto cuore. Questa avventura rappresenta la sintesi di quella che, per me e per tante altre persone, è l’agility. E’ divertimento con il proprio cane, sodalizio con i compagni di squadra, leale competizione con le altre nazioni. Sano agonismo, momento di alta espressione atletica e tecnica, nonché esperienza di crescita, confronto e maturazione.
Inno di Mameli cantato a squarciagola
Il Wac Ifcs 2018 si è svolto in Italia nella magnifica cornice del circolo ippico di Castellazzo di Bollate. Gli Azzurri hanno ottenuto ben sette medaglie, posizionandosi al terzo posto nel medagliere internazionale, dopo Russia e Canada.
Siamo saliti sul gradino più alto del podio grazie a Lorenzo Simi che con la sua Abigail ha guadagnato il titolo di Campione del Mondo. L’inno di Mameli cantato a squarciagola, guardando i suoi occhi lucidi e increduli, è l’immagine, per me, più esaltante di questo campionato del mondo. Pierangela Borromeo ha ottenuto la medaglia di bronzo accanto a Giacomo Marconi che è salito sul secondo gradino del podio nel biathlon nella categoria Toy. Il capitano Christian Oggioni, per il quale questo mondiale ha avuto un significato particolare, ha ottenuto la medaglia d’argento nel jumping individuale. Giacomino Marconi ha, di nuovo, ottenuto la medaglia di bronzo nell’All Around. Alberto Marmo è salito sul terzo gradino del podio nell’agility individuale. Infine, la squadra formata da Gioacchino Bono, Pierangela Borromeo e Giacomo Marconi, ha ottenuto la medaglia di bronzo nel triathlon a squadre – small division. Insomma, c’è da essere più che orgogliosi.
L’evento che ti cambia dentro
È stato un evento che mi ha cambiato dentro, motivandomi ancor di più in ciò che faccio. Ha corroborato (semmai ce ne fosse stato bisogno) la passione per l’agility dog. Mi ha spinto a fare molto meglio con l’importante bagaglio di esperienza che ho acquisito da questa avventura.
Siamo lontani dal massimo che possiamo esprimere e abbiamo appena messo in campo il nostro potenziale. Il nostro meglio non l’abbiamo ancora raggiunto e miglioreremo ancora e ancora. Non avrei mai pensato di poterlo vivere così intensamente. Ogni centimetro di campo, ogni tassello dei percorsi, ogni attimo di ogni giro, l’ho vissuto come se fossi stato lì dentro. A girare con i miei ragazzi, a spingerli con tutte le mie energie fino all’ultimo salto.
I momenti in pre-ring sono indimenticabili. A ogni atleta cercavo di dare gli ultimi consigli, alcuni li spronavo, per altri stemperavo gli animi alleviando le paure con battute che li portavano davanti al primo salto con un bellissimo sorriso e con alta concentrazione. Dopo l’ultimo salto la voglia di abbracciarli era irrefrenabile, come l’esultanza liberatoria di un goal allo stadio. Tutto magnifico e tutto vero.
Emozione e pianti liberatori
E poi, quando hanno girato le riserve come cani bianchi e, è stata l’apoteosi, perché i loro pianti liberatori si univano alle mie emozioni, dando vita a qualcosa di meraviglioso. In particolar modo, i nostri juniores Marco Amendolagine e Valentina Gatto, ragazzi straordinari. Le prestazioni di tutti sono state grintose e degne di quella maglia azzurra ormai entrata nei loro cuori. L’affiatamento della squadra si è rivelato unico e talmente forte da sostenere anche le delusioni di alcuni atleti per i loro giri non andati come si sperava. E poi le riunioni, le cene, gli scherzi. Capitano Christian Oggioni e il fantastico Giorgio Caviglia, soprannominato “il re dei giochi” e “lo stratega della staffetta”.
Il team, anima della squadra
Il tifo di chi ci ha seguito sugli spalti e sui social è stato strepitoso, caldo e di grande sostegno. Il team è stato l’anima della squadra. Jura Bonetti, Francesca Bussi, Roberto Farioli, Stefania Schingaro, Andrea “Energy” e Riccardo Togni, e poi le infaticabili Gaia Stramezzi ed Erika Lunardi. Loro hanno curato l’organizzazione in modo esemplare, facendo fare all’Italia una eccellente figura dinanzi al mondo agilistico. Tanto da ricevere i complimenti da parte di tutti i team coach e di tutti i “capoccia” Ifcs.
Appuntamento in Olanda nel 2019
Da questa esperienza porto via tanta passione in più per l’agility e tanta voglia di condividerla, di promuoverla e di viverla assieme, in tutta la sua armonia e bellezza. Ringrazio infine gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento e la Federazione Italiana Sport Cinofili che ha dimostrato massima professionalità, serietà e competenza. E vi do appuntamento alla prossima edizione del World Agility Championship sarà organizzata dall’Ifcs in collaborazione con la Fhn in Olanda ad aprile 2019.
di Alfonso Sabbatini